Ex moglie
convive con un altro uomo: no al mantenimento
Cass. ord. n. 17856 del 09/09/2015
stabilisce i caratteri della nuova convivenza che escludono il diritto a
ricevere l'assegno di mantenimento.
Ex coniuge
convive con nuovo partner
In virtù di oramai consolidati orientamenti
giurisprudenziali, l' ordinanza n. 17856 del 09 settembre 2015, non
ha fatto altro che confermare e dare una risposta ancora più concreta agli
attuali conflitti in materia di relazioni familiari. Si afferma che la convivenza
more uxorio del coniuge separato con altro partner, non dà spazio al
versamento dell'assegno di mantenimento a suo favore. Affinché
l'erogazione dell'assegno di mantenimento sia annullato, è necessario che
la relazione dell'ex coniuge col nuovo partner abbia i normali requisiti
richiesti per la costituzione di una famiglia di fatto; dunque, devono
esserci continuità e stabilità, concetti che oramai godono di un'ampia
riconoscenza sociale.
Il caso: ex moglie convive con
un nuovo partner. Ci sono i presupposti per l'assegno di mantenimento?
Nel caso di specie, il marito aveva proposto
ricorso contro il decreto che confermava il versamento dell'assegno di
mantenimento in favore dell'ex moglie, legata di fatto ad un'altra persona e
con la medesima convivente. Il ragionamento della Cassazione fa perno
sulla libertà di scelta e sulla capacità di autodeterminazione di una
persona adulta. Nell'ottica dell'attuale contesto socio-culturale, risulta
ragionevole pensare alla fine di un matrimonio come la fine degli obblighi
assistenziali, soprattutto se non viene ravvisato un evidente bisogno (come
in questo caso). Ritenere esistenti ed ancora operativi i principi in materia
di solidarietà matrimoniale, risulta aberrante, così come risulta contrario al
senso etico, voler mantenere in piedi due famiglie parallelamente, per le sole
ragioni economiche. In alcuni casi, la Cassazione ha
sicuramente assunto un atteggiamento più rigido, come nel caso del coniuge quasi costretto al versamento dell'assegno
di mantenimento, ma ad un'attenta analisi, si evidenzia la diversità
dei valori sottesi alle decisioni degli ermellini. Ed è questa la ratio
principale in virtù della quale, nel caso dell'ex coniuge convivente con un
nuovo partner, non possa darsi luogo ad una riduzione del mantenimento.
Nessun commento:
Posta un commento